Il paziente si presentava con dolore al ginocchio da 8 mesi, insorto in seguito ad un accovacciamento al domicilio; dopo diverse visite e terapie eseguite veniva valutato in ambulatorio da Roberto.

Il paziente da Aprile aveva dolore ricorrente durante e dopo la corsa, la sua routine di 3-4 uscite di 25-30 km a settimana era compromessa, la situazione stava via via peggiorando tanto che nell’ultimo periodo una uscita di 6 km gli costava una settimana di dolore e di gonfiore al ginocchio.

Dopo una prima valutazione in studio il paziente ha eseguito una RM che ha evidenziato una lesione del collaterale mediale del ginocchio e la presenza di un consistente versamento articolare.

E’ una casistica che vediamo frequentemente in studio, il paziente si sente spesso impotente rispetto ad una problematica che non riesce a risolvere ma anzi tende a peggiorare con il tempo.

Tecar, massaggi, riposo, infiltrazioni sono spesso terapie consigliate in presenza di dolore al ginocchio, sono terapie ‘passive’ che non prevedono il carico ed il movimento attivo del paziente,  in nessun modo viene curato l’aspetto funzionale e non aumentano in nessun modo la tolleranza allo stress meccanico delle articolazioni, dei muscoli e dei tendini.; inoltre viene sottovalutato l’enorme impatto positivo dell’esercizio sul controllo del dolore e dei sintomi associati.

Al paziente è stato proposto di cominciare un programma di riabilitazione ‘attiva’ composto da un programma di esercizi di carico graduale e progressivo, e di integrarlo con diverse sessioni di “Running Retraining” su treadmill con sistema d’analisi per migliorare la postura e la biomeccanica di corsa.

La prima fase è stata impostata sul completo recupero della mobilità senza dolore e sul rinforzo neuromuscolare di grandi gruppi muscolari (quadricipite, glutei, hamstring e tricipite surale); tutto svolto con esercizi funzionali (squat, lunge, deadlift ecc).

Una volta acquisita forza e mobilità il paziente ha cominciato con semplici esercizi di pliometria: drop jump, horizontal double leg jump.

La capacità del ginocchio sono via via migliorate, niente più dolore, niente gonfiore.

Dopo circa 6 settimane dall’inizio della riabilitazione il paziente era pronto per ricominciare un programma di retraining della corsa.

L’obbiettivo di partenza era di effettuare una serie di analisi della corsa per correggere alcuni parametri biomeccanici (cadenza, tipo di appoggio, lunghezza del passo ecc) e diminuire la quantità di stress meccanico che deve sopportare il ginocchio.

Sappiamo per esempio che aumentare la cadenza e ridurre l’appoggio del tallone verso l’avampiede riduce il carico sulle strutture articolari del ginocchio.

Con questo obbiettivo per sei sessioni in studio sul treadmill è stato fatto un lavoro specifico per modificare alcuni parametri della corsa; al paziente è stato poi dato un semplice esercizio da svolgere durante le sue uscite settimanali.

Il paziente ha cominciato con uscite di 4 km 3 volte a settimana per poi arrivare in 4 settimane a 2 uscite da 6 km e una da 10 km, esattamente come era la sua routine di allenamento prima dell’infortunio.

In questa immagine tratta dalla prima sessione di Running Retraining  vediamo il tipo di appoggio del piede a terra (footstrike) e gli angoli d’attacco di caviglia, ginocchio e anca. Il paziente ha un appoggio di tallone con il punto di contatto circa 30 cm avanti rispetto al suo centro di gravità (Overstride).

La forza di reazione del terreno o Ground Reaction Force (GRF) è la forza esercitata del suolo su un corpo in contatto con essa. Questa forza viene assorbita dalle dalle varie strutture del corpo (articolazioni, tendini, muscoli, cartilagini, tessuto osseo ecc) in percentuale differente in base al tipo di postura/biomeccanica di corsa. In breve a seconda del tipo di appoggio al suolo possiamo “manipolare” la quantità di carico assorbita dal ginocchio, dal piede, dal tendine d’achille, dall’anca, dalla schiena ecc.

Running in highly cushioned shoes increases leg stiffness and ...

Un appoggio di tallone con la tibia inclinata aumenta la GRF sul ginocchio, anca, schiena e strutture correlate; viceversa un appoggio di mesopiede o avanpiede con la tibia più verticale sposta la GRF sul piede, caviglia e tendine d’achille.

Nel nostro caso clinico il primo obbiettivo è ,con la Running Retraining, ridurre il carico sul ginocchio impostando un appoggio di tallone più leggero, verticalizzando la tibia al contatto al suolo e portando il punto d’impatto più vicino al centro di gravità (idealmente il centro del bacino, CoM in figura).

Nella seguente figura la fase di oscillazione con il punto di massima flessione del ginocchio da cui parte il momento di richiamo della gamba ed il successivo appoggio.

Ecco dopo 6 sessioni di Running Retraining il risultato:

Appoggio leggero di tallone (sensitive heel strike), tibia verticalizzata a circa 90° e punto d’impatto più vicino al centro di massa (10cm ripetto i quasi 30 dell’inizio).

Nella seconda immagine vedete come la gamba in fase di volo ha acquisito un momento oscillatorio più ampio con la tibia parallela al terreno.

Un piacevole effetto collaterale delle sessioni su tredmill è stato l’aumento della cadenza da 162 a 171 passi/min.

Dedicheremo poi un articolo per provare a spiegare quanto è importante la cadenza nell’efficienza della corsa e nelle prevenzione/gestione degli infortuni.

Message to take home:

  1. Le “contratture” nella stragrande maggioranza di casi passano da sole senza bisogno di essere stirate/scaldate/tecarizzate/manipolate; se vedete che le terapie passive dopo qualche seduta non funzionano chiedete legittimamente spiegazioni ed eventualmente altre opzioni terapeutiche al vostro fisioterapista. C’è sempre un’alternativa.
  2. Lavorare sulla forza, sulla flessibilità e sulla resistenza delle gambe è sempre un’ottima idea, migliora la performance e riduce il rischio d’infortunio. E’un investimento a lungo termine che paga sempre.
  3. Considerate la vostra biomeccanica di corsa come possibile risorsa per guarire da un infortunio correndo semplicemente in maniera un pochino diversa.
  4. Se soffrite d’infortuni ricorrenti valutate la possibilità di effettuare una valutazione specializzata con sistemi d’analisi. La corsa richiede competenze e tecnologie dedicate così come le soluzioni devono essere specifiche per le esigenze di ogni runner (dal principiante all’ultratrailer).